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Il Nachtkrapp, come molte altre creature folkloristiche, è uno spauracchio creato per spaventare i bambini disobbedienti, e protagonista di molte leggende centroeuropee.
Il Nachtkrapp viene descritto come un enorme mostro simile a un corvo, coperto di piume nere e cieco; chiunque provi a guardarlo negli occhi morirebbe all'istante, mentre guardare gli squarci e buchi nelle sue ali porterebbe terribili malattie.
Egli vaga nella notte, rapendo tutti i bambini che non sono tornati a casa al calar del sole, per poi trascinarli nel proprio nido e farli a pezzi prima di divorarli. In una versione meno cruenta, si limita ad infilare i bambini in un grosso sacco e portarli via.
Nel Burgerland, regione orientale dell'Austria confinante con l'Ungheria, esiste anche un Nachtkrapp buono che, anziché rapire i bambini, li culla e addormenta con il suo canto soporifero.
Potremmo eliminare le zanzare dalla faccia della Terra, ma ciò potrebbe distruggere alcuni ecosistemi.
Nel 2012 è stata scoperta una nuova tecnica di manipolazione genetica che, se usata contro certe specie di zanzara (come Anopheles gambiae e Aedes aegypti), potrebbe portare alla loro completa estinzione nel giro di qualche generazione.
È tutt'ora in corso un dibattito all'interno della comunità scientifica sulle conseguenze di questa “estinzione controllata“: mentre molti sostengono che così elimineremmo i vettori di malattie come la malaria, altri esprimono preoccupazione per quegli ecosistemi per i quali le zanzare sono fondamentali nella catena alimentare.
Un altro problema è dovuto al fatto che non si sa ancora se la modifica di certi geni potrebbe portare altre caratteristiche, magari peggiori, a diventare predominanti.
Il parco St. Stephen's Green, situato nel centro di Dublino (Irlanda), ha una sezione costruita per le persone cieche e ipovedenti.
Costruito originariamente nel 1664 su un campo paludoso usato per il pascolo, il parco subì diverse ristrutturazioni e cambiamenti nel corso degli anni, la più imponente avvenuta nel 1880, che ha dato al parco la forma che possiede oggi.
Nella parte nord-ovest è presente una sezione pensata per le persone ipovedenti e cieche, con piante profumate che possono essere toccate e segnate con scritte in Braille.
Nel lago carsico di Posta Fibreno (FR) si trova un'isola galleggiante detta “La Rota“, descritta già da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (78 d.C. circa).
La Rota ha forma conica, con punta verso il basso, ed è costituita da uno strato di torba su cui gli alberi che hanno attecchito si sono sviluppati in forma di arbusti, affondando le radici direttamente nelle acque che ospitano il carpione del Fibreno, endemismo puntiforme non ancora tra le specie protette.
Le isole galleggianti naturali non sono una rarità nel mondo; fra le altre si annoverano le Matupa in Sud America e le isole sul fiume Nuapula tra Zambia e Congo.
Il conflitto tra Modena e Bologna del 1325 non scoppiò per il furto di un secchio come spiegato nel poema di Alessandro Tassoni.
Il motivo reale dello scontro tra le due città infatti fu politico: mentre Modena era fedele all'impero, Bologna sosteneva l'autorità papale, che costrinse Modena a cedere alcuni possedimenti alla città rivale, scatenando la guerra.
Il furto del secchio raccontato da Tassoni ne “La Secchia Rapita” accadde realmente al termine della guerra per sbeffeggiare la città di Bologna, rimasta senza acqua, ed il secchio è tutt'ora conservato nel palazzo comunale di Modena.