E' Natale: un bambino torinese riceve in regalo un bell'orologio e un bambino siciliano, abitante anch'egli a Torino, riceve invece una piccola doppietta a le canne mozze.
Trascorse le vacanze natalizie i due bambini si ritrovano a scuola e naturalmente parlano dei regali ricevuti. Ognuno si innamora del regalo dell'altro e decidono così di scambiarseli.
Il bambino siciliano torna a casa dal padre tutto contento e gli dice: “Guarda papà: ho scambiato la mia lupara per questo bell'orologio tutto d'oro!”
Il padre si gira e gli molla uno schiaffone che gli fa vedere le stelle.
Il bambino piangente: “Ma papà … che ho fatto di male? Non vedi che è un bell'orologio?”
“Sì, ma quando uno ti dice connuto tu cosa gli rispondi? che sugnu le quattru e un quartu?”
Barzellette con persone e la gente
Un genovese torna a casa dopo aver comprato una costosa bottiglia di vino. Sulle scale di casa scivola e cade a terra con un ruzzolone. Poco dopo sente del liquido colare sulla schiena …
“Oh mamma, speriamo che sia sangue …”
Due veneziani si incontrano e stringendosi la mano uno si presenta all'altro:
“Piacere, Goffredo Manin.” E l'altro: “Goffreddo pure io, … ma resisto!”
Al reparto frutta e verdura di un supermercato di Milano si presenta un omino con la faccia da piantagrane, e chiede al commesso mezzo cocomero.
“Un momento solo, signore, devo chiedere una cosa al responsabile.”
Il commesso si avvia verso gli uffici direzionali senza accorgersi che il cliente lo segue. Entra nell'ufficio del responsabile e prorompe: “Direttore, c'è' un cretino di là che mi ha chiesto mezzo cocomero”.
Cenni disperati del responsabile, che ha visto la persona in questione.
Il commesso si gira e, senza fare una piega, dice: “E poi ci sarebbe questo gentleman interessato a prendere l'altra metà!'”
Risolta la situazione, il responsabile e il commesso si ritrovano da soli nell'ufficio: “Giovanotto”, dice il direttore, “stava per combinare un bel disastro, ma non ho potuto fare a meno di ammirare il sangue freddo con cui ne è uscito. Vorrei sapere qualcosa di più sul suo conto. Come si chiama?”
“Mi chiamo Pasquale Quagliarulo, signore, e vengo da Napoli, città di grandi calciatori e grandi mignotte”.
Il direttore: “Mia moglie è di Napoli …”.
“Ah sì? E in che ruolo gioca?”
Uno scozzese vede una grossa banconota che svolazza in mezzo alla strada e si fionda per acchiapparla. Purtroppo proprio in quel momento passa un autobus che lo investe e lo uccide.
Referto del medico legale: “morte naturale”.
Due laziali allo stadio: “Lu rigore lu rigore”, dice uno all'altro. “Si dice ‘il rigore'”, risponde il secondo. “Lu fallu, lu fallu!” E l'altro: “si dice ‘il fallo', ignorante! … Poi dicono che siamo burini … ma come ti chiami?” “Il ciano”. E il secondo: “Il ciano? Ma che razza di nome è?”. E lui: “Bè, se ti dico Luciano te incavoli!”
C'è un violento terremoto in Cina.
Tutte le nazioni si mobilitano per mandare aiuti.
Dall'Italia parte una telefonata per stabilire il tipo di
aiuti da mandare.
” Pronto, pronto, vi mandiamo le ruspe?”
” No, no, luspe già mandate amelicani!”
” Allora vi mandiamo i medicinali!”
” Medicine già mandate lussi!”
” Vi mandiamo le vettovaglie!”
” Mangiale già mandato giapponesi!”
Al che l'italiano, con la mano sulla cornetta per non farsi
sentire, si rivolge agli astanti: “Aho questi c'hanno già
tutto, che je mannamo?”
E uno risponde: “Beh con il terremoto gli saranno venute giù
le case, no? Mandiamogli delle tende, dei teloni, così
possono dormire al coperto!”
“Grande!, mo' je lo dico!” ” …. ehm … Pronto, vi mandiamo i teloni!”
” No, no, i teloni no, poi non lavolano!”
“Scozzese di origine genovese scambierebbe ago davvero raro, garantito trovato in un pagliaio, con collana di diamanti di uguale rarità.”
Sull'autobus:
“Questa è una rapina!”
“Meno male, pensavo fosse il controllore …!”
Un turista sale su un autobus a Napoli e inserisce il biglietto nell'obliteratrice. La macchinetta fa TLAC-TLAC. L'autista si volta di scatto e grida: “CHE È ‘STU RUMMORE?”
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