Il fascino del folclore e delle credenze popolari è un tesoro ricco di storie misteriose e tradizioni radicate nella cultura di tutto il mondo.
Questi racconti affondano le loro radici nell’immaginazione umana e nella necessità di dare spiegazioni a fenomeni inspiegabili, creando così un ricco patrimonio di leggende, miti e superstizioni.
In questo viaggio nell’oscurità e nella meraviglia del folclore, esploreremo alcune delle credenze più affascinanti e iconiche che hanno catturato l’immaginazione dell’umanità per generazioni.
Da creature mitiche come i draghi e le sirene a spiriti e fantasmi che infestano luoghi misteriosi, il folclore offre una finestra sulle paure e le speranze che hanno guidato le comunità nel corso dei secoli.
Scopriremo anche come queste credenze abbiano influenzato la cultura popolare, l’arte e persino la religione, creando un ricco tessuto di significati e riti che persistono ancora oggi.
Marocca
Nata dall'unione di una grossa lumaca con una biscia, la Marocca è un animale solitario che vive nelle pozza d'acqua stagnanti a cavallo tra l'Umbria e la Toscana.
Per attirare le sue vittime, principalmente bambini, riproduce con la bocca il suono di un mulinello d'acqua per poi, una volta catturati, trascinarle nella sua tana per cibarsi del loro sangue e, non sempre, delle loro carni.
Un animale simile è presente anche nel folklore siculo dove però prende il nome di Biddarina o Culobbia.
Gnefro
Lo Gnefro è una creatura tipica del folklore di Terni e dintorni, che si dice abiti in un gruppi nei pressi della Cascata delle Marmore e del fiume Nera.
È una creatura simile ad un folletto o ad uno gnomo, con pelle ruvida e squamosa e può apparire ai viandanti con le sembianze di un bambin; si dice sia molto basso, non superando il metro di statura, e con la testa enorme.
Lo Gnefro è dotato di abilità mutaforma, con cui può diventare acqua, e può usare degli incantesimi di protezione per difendersi dai nemici; è dotato anche di poteri di ringiovanimento ed autoguarigione, garantendogli una grande longevità.
Predilige habitat umidi e preferisce restare nascosto tra sassi ed arbusti, restando invisibile di giorno a causa della sua natura timida.
È una creatura giocherellona e adora fare scherzi alle persone, anche se spesso questi ultimi non arrecano danno. Molte persone lo considerano anche un folletto protettore delle case.
Fantasma di Matteo Bonello
Nel castello di Caccamo, la più grande fortezza medievale siciliana, aleggia il mito di un iracondo fantasma di un antico nobile.
Il folklore si unisce alla storia reale: verso il XII d.C., il signorotto Matteo Bonello, nobile a comando di Caccamo, diventò capo e promotore della Rivolta dei Baroni contro Re Guglielmo I.
L'impresa fallì, probabilmente per un tradimento, e Guglielmo I rinchiuse Bonello nel suo stesso castello, ordinando la morte del Barone tramite recisione di tutti suoi tendini; da allora, si racconta, il fantasma di Bonello si trascina a terra pronunciando parole di odio e morte verso coloro che considerava suoi amici.
Mama 'e su Sole
Mama'e su Sole è una figura del folklore sardo, probabilmente nata per tenere lontani dai pericoli del caldo sole sardo i bambini, o anche per spiegare le insolazioni.
È descritta come una donna bellissima che appare in estate, da mezzogiorno fino alle cinque del pomeriggio. Se incontra un bambino che sta giocando, disubbidendo ai genitori, lo tocca sulla fronte lasciandogli un segno e causandogli febbre alta.
Altre figure simili sono sa Mama 'e su Friu, la sua opposta e sorella invernale, sa Mama 'e su Fogu che invece rappresenta gli incendi e sa Mama 'e su Bentu che invece rappresenta il forte vento maestrale e la tramontana.
Su carr’e Nannai
Su carr’e Nannai è una leggenda che fonde assieme antichi culti sumeri con il folklore sardo.
Il Dio delle tempeste An, signore delle lande dell'Eanna, era riverito come portatore di nera tempesta e cumulonembi, sopra il suo maestoso carro dorato.
Nei secoli, con la perdita del culto, il nome della divinità si deformò in Nannai, "nonno", mentre la sua figura divenne quella di un vecchio figuro a cavallo di un carretto sgangherato pieno di pietre, il cui rumore annunciava imminente temporale.
Attraverso racconti di streghe, fate, creature dei boschi e maledizioni, ci immergeremo in un mondo di magia e meraviglia che è stato tramandato di generazione in generazione.
Il folclore non è solo una fonte di intrattenimento e di spavento, ma un modo per esplorare le profondità della psiche umana e la complessità delle società in tutto il mondo.
Unisciti a noi in questo viaggio attraverso le nebbie del tempo e dello spazio mentre esploriamo il meraviglioso mondo del folclore e delle credenze popolari, dove il confine tra realtà e immaginazione diventa sottile, e le storie continuano a vivere nel cuore e nella mente di tutti noi.
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