Il fascino del folclore e delle credenze popolari è un tesoro ricco di storie misteriose e tradizioni radicate nella cultura di tutto il mondo.
Questi racconti affondano le loro radici nell’immaginazione umana e nella necessità di dare spiegazioni a fenomeni inspiegabili, creando così un ricco patrimonio di leggende, miti e superstizioni.
In questo viaggio nell’oscurità e nella meraviglia del folclore, esploreremo alcune delle credenze più affascinanti e iconiche che hanno catturato l’immaginazione dell’umanità per generazioni.
Da creature mitiche come i draghi e le sirene a spiriti e fantasmi che infestano luoghi misteriosi, il folclore offre una finestra sulle paure e le speranze che hanno guidato le comunità nel corso dei secoli.
Scopriremo anche come queste credenze abbiano influenzato la cultura popolare, l’arte e persino la religione, creando un ricco tessuto di significati e riti che persistono ancora oggi.
Kryžacik
Nel folklore bielorusso il Kryžacіk è uno spirito che si aggira per i cimiteri; si manifesta quando una tomba qualsiasi è danneggiata nei 40 giorni di lutto successivi alla morte del defunto.
È uno spirito pacifico, che osserva i visitatori del cimitero e fa sentire la sua presenza col suo brusio proveniente dai pini circostanti o dal suo ululato nel vento.
Nonostante la sua neutralità, è molto severo con chi osa deturpare le tombe, con i ladri e con gli ubriachi, stendendoli a terra o buttandoli in sepolcri ancora aperti.
Si dice che il Kryžacіk sia più forte negli ultimi giorni di Radonitsa, una festività primaverile in cui le famiglie vanno a visitare le tombe dei loro cari e banchettano; in questo periodo, infatti, lo spirito assume la forma iconica di un anziano corvo grigio dal becco bianco ed occhi umani.
Habergeiß
Nel folklore austriaco, l'Habergeiß è un demone dalle sembianze di una capra con una folta barba e degli occhi scintillanti. Secondo la leggenda, vedere questo essere è di cattivo auspicio.
In Stiria e in Carinzia, in occasione di feste come il Carnevale o il giorno di San Nicolò, viene organizzata una festa popolare in cui molti giovani indossano degli scenografici costumi da Habergeiß e sfilano per le vie del paese in mezzo alla folla.
Durante questi eventi, si può notare che gli uomini mascherati spesso portano una gerla sulla schiena, che serve ad intimidire i più piccoli: spesso gli adulti dicono loro che gli Habergeiß acciuffano i bambini e, chiudendoli in questa cesta, li portano via.
Lindwurm
Il Lindwurm (altresì detto Lindwyrm o Lindworm) è una sorta di drago serpentiforme presente nel folklore del Nord e Centro Europa e le cui prime testimonianze risalgono ai Vichinghi.
Esistono due tipi di Lindwurm: uno è di natura benevola ed in genere si tratta di principi vittime di una maledizione, mentre l'altro è malvagio ed aggressivo e si nutre di esseri umani. Si dice, inoltre, che tutto ciò su cui il Lindwurm giace aumenti di dimensioni assieme al mostro ed è proprio da questa credenza che nascono le varie leggende che vedono i draghi come custodi di immense ricchezze.
La città di Klagenfurt, in Austria, è teatro di una leggenda del 13° secolo che vede come protagonista un Lindwurm: si narra che le alluvioni che coinvolgevano il fiume vicino fossero causate da una di queste creature, che venne catturata e uccisa da alcuni uomini usando un toro come esca. In onore di questo mito venne eretta nel 16° secolo una fontana sormontata da una statua del Lindwurm, visibile ancora oggi.
Aralez
Gli Aralez sono dei Dev (spiriti aventi l'aspetto di un animale) diffusi nella mitologia e nel folklore popolare armeno.
Secondo la leggenda, questi esseri somigliano a dei cani alati che si recano sui campi di battaglia e, leccandono le ferite, riportano in vita i soldati caduti. Alcuni sostengono che gli Aralez vivano nel cielo, mentre altri affermano che la loro dimora sia il monte Ararat.
La tradizione narra che, quando il leggendario re armeno Ara il Gentile morì nella guerra contro gli Assiri, il suo corpo fu posto in cima a un monte e gli Aralez lo fecero risorgere perché portasse a termine la guerra e ripristinasse la pace.
Shega e Vllastar
Questa leggenda, comune nel folklore balcanico, è declinata in molte versioni. Quella albanese si svolge nella seconda metà del XV secolo, quando Skanderbeg si oppone all'Impero Ottomano.
Shega ("melograno"), rapita da un giannizzero (soldato scelto dell'antica fanteria turca) è trascinata al cospetto del capo, Vllastar ("germoglio"), ma poco prima dello stupro, in ogni versione, qualcosa li interrompe e Vllastar, colto il presagio di sventura, interroga Shega finché riconosce in lei la sorella da cui i Turchi lo avevano strappato da piccino.
Vllastar scopre la madre è stata bruciata viva dai Turchi con tutta la casa. Il padre, sotto la guida di Skanderbeg, è a combatter i Turchi.
La storia si chiude con Vllastar che guida i commilitoni (anche loro Albanesi rapiti da piccoli) e la sorella a combattere al fianco del padre, per liberare l'Albania dai Turchi.
Attraverso racconti di streghe, fate, creature dei boschi e maledizioni, ci immergeremo in un mondo di magia e meraviglia che è stato tramandato di generazione in generazione.
Il folclore non è solo una fonte di intrattenimento e di spavento, ma un modo per esplorare le profondità della psiche umana e la complessità delle società in tutto il mondo.
Unisciti a noi in questo viaggio attraverso le nebbie del tempo e dello spazio mentre esploriamo il meraviglioso mondo del folclore e delle credenze popolari, dove il confine tra realtà e immaginazione diventa sottile, e le storie continuano a vivere nel cuore e nella mente di tutti noi.
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